Quale sicurezza? _ Relazione dall'iniziativa del 20 Luglio
Relazione dall'iniziativa "Quale sicurezza? La salute in fabbrica ai tempi del decreto sicurezza" tenutasi il 20 Luglio a Brescia.
L'iniziativa ha visto una buona presenza di militanti del PCI e del Partito dei Carc mentre scarsa è stata la partecipazione dei lavoratori, cittadini e di esponenti di altre forze politiche nonostante la promozione via social e i volantinaggi effettuati in Iveco e in Esselunga. Per le future iniziative sarà necessaria una maggiore diffusione sul territorio cercando di raggiungere altre aziende (Alfa Acciai ed Ori Martin per esempio), è necessario allargare quel piccolo nucleo di lavoratori Iveco sia di Brescia che di Suzzara che hanno aderito alle nostre iniziative costruendo un gruppo di lavoro a lungo termine sui temi della sicurezza del e sul lavoro.
Il dibattito si è sviluppato attorno alla lunga e articolata testimonianza diretta di un lavoratore Iveco che ha portato alcuni esempi di come, oltre al tema delle morti sul lavoro da incidente, la sicurezza e la salute dei lavoratori sia generalmente messa in secondo piano rispetto alla produttività e al profitto, spesso con la scarsa attenzione, quando non la complicità, di enti preposti (Inail, medici del lavoro, inps ecc.) e degli stessi sindacati. Oltre agli incidenti mortali, in una decina di giorni solo nel Bresciano sono morti tre lavoratori, ci sono un numero enorme di lavoratori che si ammalano nel lungo periodo, spesso con esiti fatali, e che non vengono riconosciuti come "morti di lavoro" e un numero altissimo di malattie professionali e disabilità, molto più alto delle statistiche ufficiali in quanto moltissime non vengono riconosciute o insorgono dopo il termine dell'attività lavorativa.
In particolare ci si è impegnati ad approfondire un caso particolare, quello degli addetti alla saldatura a puntatura in Iveco, dove, riferiscono i lavoratori intervenuti, si è registrato negli anni un'elevata insorgenza tra i lavoratori di forme tumorali localizzate nella zona pelvica (ovvero all'altezza in cui il corpo è sottoposto alle onde elettromagnetiche emesse dal macchinario). Spostamento di reparto dei lavoratori, esternalizzazioni e altri tipi di mobilità interna alla fabbrica rendono difficile dimostrare la correlazione tra l'attività svolta e la malattia contratta, che viene fatta rientrare nella statistica "normale" della popolazione.
Un primo impegno preso è quindi quello di verificare tramite ricerche e il coinvolgimento di esperti lo stato degli studi sulla correlazione tra onde magnetiche e malattie professionali e indagare, tramite una "inchiesta operaia", in Iveco e altre fabbriche che utilizzano macchinari simili, quali e quanti lavoratori che siano passati in quel reparto si siano poi ammalati.
È stato inoltre più volte sottolineato nel corso della discussione come solo i lavoratori stessi, con la vigilanza e l'organizzazione, possano rendersi garanti della propria sicurezza, tema che spesso viene sottovalutato dagli stessi lavoratori sia per una scarsa cultura della sicurezza sia per la ricattabilità che diviene altissima nei lavoratori precari e interinali. Valga come esempio il caso dell'ex Ilva dove il ricatto "o lavori e muori di tumore o chiudiamo e muori di fame" è stato addirittura messo nero su bianco nel contratto di cessione alla Arcelor Mittal con una sorta di immunità penale sui danni da inquinamento. "Bisogna agevolare gli investitori" e chi se ne frega di lavoratori e cittadini.
In conclusione si è rilanciata l'iniziativa alla Festa Provinciale PCI (la data proposta è Giovedì 29 Agosto) cercando di coinvolgere, oltre ad esponenti politici PCI e Carc che di altre forze (anche governative visto le promesse ai lavoratori fatte in fase elettorale e contenute nel "patto di governo"), lavoratori di varie aziende (a partire dall'Iveco) che portino la loro esperienza diretta.