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IL VOTO IN REGIONE LOMBARDIA: DIMENTICARE IL COVID

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Nei tempi giurassici in cui le elezioni regionali avevano ancora a che fare con la politica, nel senso che decidevano su diverse o opposte linee di gestione, in quei tempi, dicevamo, si sarebbero fatte carte false per avere un avversario debole come Attilio Fontana.

La sorte non benevola aveva fatto della sua regione, purtroppo la stessa nostra, il territorio martire per le morti da Covid, facendo emergere in breve le tragiche insufficienze politiche e strutturali di una Lombardia sino a poco prima lodatissima per sapienza gestionale e funzionalità sanitaria privata.

In quelle ore, giorni, settimane tragiche e febbrili del morbo, con le sirene delle ambulanze che laceravano l’aria centinaia di volte al giorno, mentre le persone vivevano l’incertezza di non sapere se sarebbero tornate a casa dal lavoro, se avrebbero rivisto i propri cari, ebbene con Attilio Fontana si ebbero le poche sicurezze di quel periodo: 1) che le fabbriche sarebbero rimaste aperte anche a costo della vita dell’ultimo operaio, 2) che si poteva contare solo su di una sanità pubblica peraltro abbandonata a se stessa, 3) che le forniture di materiali sanitari erano, nella migliore delle ipotesi, nel caos.

Nemmeno la crisi economica che ne è seguita ha prodotto poi prove migliori: a fronte di questa la Regione Lombardia coglieva l’occasione per ridurre ulteriormente i finanziamenti alla prevenzione degli incidenti sul lavoro proiettando la regione stessa, e la provincia di Brescia in particolare, a guidare la classifica europea dei morti sul lavoro.

IL PCI E LA PACE + PRANZO DI FINANZIAMENTO

Scritto da PCI Fed. Brescia.

DOMENICA 5 MARZO


CIRCOLO ACLI CRISTO RE - BORGO TRENTO - BRESCIA


Ore 10 - Iniziativa Pubblica su storia e attualità del Pacifismo Comunista "IERI COME OGGI - IL PCI E LA PACE" con Norberto Natali (Dipartimento Formazione PCI)

Ore 13 circa - Pranzo di finanziamento (Spiedo/alternativa vegetariana) - Euro 23 Bevande Incluse
Per prenotazioni +39 333 693 0641 (dalle 17 alle 20)

Per un Comitato Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato per la costituzione di un comitato permanente per la salute e sicurezza sul lavoro con le prime firme.

Per un Comitato Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro

Garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere una priorità di ognuno. Purtroppo così non è.

Da troppo tempo assistiamo a una crescente carenza anche delle più elementari norme che possano garantire a lavoratrici e lavoratori di non infortunarsi, ammalarsi, morire mentre lavorano.

Nonostante notizie ufficiali narrano di un calo, quest’anno assistiamo a una notevole crescita dei morti per infortunio nei luoghi di lavoro, tanto che il 2022 si configura come l’anno peggiore degli ultimi 15 anni. L’apparente incongruenza è, probabilmente, riconducibile ai dati che vengono trattati. Se, per esempio, INAIL conteggia solo gli infortuni denunciati relativi ai propri assicurati, l’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro tiene conto di tutti gli infortuni mortali, anche di chi non è assicurato INAIL. Per questo riteniamo che i dati diffusi dall’Osservatorio forniscano uno scenario più realistico di quanto accade. La realtà è che la mancanza di salute e sicurezza sul lavoro non è un’emergenza ma un problema strutturale del modello di sviluppo odierno al quale non ci si può rassegnare.

Bologna 17/12 - Chi lavora non è un numero (Video)

Scritto da PCI Fed. Brescia.

 

Sabato 17 dicembre a Bologna si è tenuta un'iniziativa su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, una giornata molto importante per il dipartimento lavoro e per tutto il partito in cui sono state analizzate varie realtà, punti di vista ed esperienze riportate direttamente dai protagonisti e dalle protagoniste di questa iniziativa: LAVORATRICI E LAVORATORI.


Un ringraziamento va ai compagni e alle compagne del PCI e della FGCI che hanno partecipato, alcuni/e arrivando anche da regioni molto distanti, dimostrando il valore e l'importanza riposti in occasione dell'iniziativa in cui ha partecipato anche Carlo Soricelli fondatore dell'osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro, in 14 anni ha svolto un lavoro di monitoraggio totale e approfondito che nessuno ha avuto il coraggio e la volontà di fare.

Bedizzole (BS) - Un altro morto sul lavoro.

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Ennesimo morto sul lavoro nel bresciano, il ventiseiesimo da inizio anno secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Morti sul Lavoro di Bologna (cadutisullavoro.blogspot.com).

L'incidente è avvenuto prima delle 6 in via Gavardina. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Desenzano, intervenuti sul posto, parrebbe che l'operaio (Maurizio Rocchi, 62enne di Bedizzole) si trovasse all'interno di un cassone e che il titolare dell'Azienda, incosapevole della presenza dell'uomo, abbia scaricato quintali di materiale appena cavato.

Il 62enne è stato così travolto senza appello. Sono in corso gli accertamenti degli inquirenti e dei tecnici del lavoro.

 

 

ThissenKrupp: il massacro, chi è indifferente è complice

Scritto da PCI Fed. Brescia.

di Giorgio Langella   (Dipartimento Lavoro nazionale PCI)

DA L'UNITÀ DEI LAVORATORI

6 dicembre 2007

Thyssenkrupp 15 anni fa. Successe nello stabilimento di Torino e fu un massacro. Sette operai morirono bruciati vivi. Una tragedia che di fatalità ebbe ben poco. Fu incuria, condizioni di lavoro che mettevano in pericolo la salute e la vita dei lavoratori e che, puntualmente, dimostrarono la loro totale inadeguatezza.

Sette vite distrutte, sette uomini uccisi. E smettiamo di chiamarle “morti bianche”, sono veri e propri omicidi sul lavoro.

Come si può leggere persino su Wikipedia: “Critiche all’azienda furono sollevate da più parti, sia perché  alcuni degli operai coinvolti nell’incidente stavano lavorando da 12 ore, avendo quindi accumulato 4 ore di straordinario, sia perché secondo le testimonianze di alcuni operai i sistemi di sicurezza non funzionarono (estintori scarichi, idranti inefficienti, mancanza di personale specializzato)”.

Tutto, quindi, tranne “tragica fatalità”.

Allora, come avverrà ancora, ci furono promesse, prese di posizione, discorsi da parte di governanti e politici. “Mai più” si diceva … e quindi? Niente. Le lavoratrici e i lavoratori continuano a morire, uccisi. La salute e la sicurezza sono considerati costi che si possono abbattere. Un rischio che si può e si deve prendere, perché tanto … tanto, i processi seguono percorsi contorti, durano talmente tanti anni che ci si dimentica, che entra in ballo la prescrizione, che non è più possibile stabilire con certezza le responsabilità personali degli imputati.

Certo, per il massacro della ThyssenKrupp ci fu un processo che condannò alcuni dirigenti. Ma Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, ex  amministratore delegato della Thyssen il primo e alto dirigente il secondo, dopo che la pena fu decurtata per le leggi in vigore in Germania oggi godono di un regime di semilibertà.

SULL' INTITOLAZIONE DELLA SEDE FDI "PINO RAUTI" A BRESCIA

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Ci uniamo alla protesta di tutte le organizzazioni antifasciste nello stigmatizzare severamente l'apertura nella nostra città di una sede giovanile di FDI intitolata a Pino Rauti e chiama i propri militanti, iscritti e sostenitori a partecipare al presidio organizzato da Unione Popolare che si terrà Sabato 19 Novembre alle ore 16 in Piazza Loggia.

Riteniamo questa, così come la sede di FDI intitolata a Giorgio Almirante a Salo' nel 2020, una sfacciata provocazione in una provincia profondamente segnata dalla adesione alla lotta di resistenza contro il nazifascismo e ancora colpita da strage fascista il 28 maggio 1974 in piazza loggia a Brescia.

Rauti Pino volontario nella repubblica sociale di Salo', golpista, fondatore di Ordine Nuovo, è stato incriminato per attentati a treni, per la strage di Piazza Fontana e rinviato a giudizio proprio per la strage di Piazza Loggia, poi assolto pur se riconosciuto come “mandante morale” della stessa.