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Africa


  • Da linfodrome.com
    Traduzione di redazione comunistibrescia.org

    "Contrariamente alle aspettative di molte persone, il processo di attuazione della moneta unica dell'Africa occidentale, non va visibilmente nel senso dell'autodeterminazione dei popoli ", ha dichiarato Kémi Séba, presidente fondatore della ONG Urgences Panafricanistes, in una conferenza stampa tenutasi giovedì 18 luglio 2019 presso il Panaf Center di Cotonou (Benin) e trasmessa su Youtube.
    Per Kèmi Séba, i capi di stato, i ministri dell'economia e l''Unione monetaria dell'Africa occidentale (UEMOA) hanno tradito il popolo africano.
    Ha spiegato che la lotta della gente che ha finito per forzare i leader africani, in particolare quelli della zona del franco cfa dell'Africa occidentale, a tirar fuori dai cassetti un progetto per creare la moneta unica della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), che dovrebbe definire il definitivo abbandono della fcfa catalogata come una valuta coloniale, è stata ingannata.

  •  Tutti i filmati degli interventi al convegno "Di Armi, Acciaio, Malattie e Debito Pubblico." tenutosi a Brescia il 19 Maggio.

    https://www.youtube.com/watch?v=5mhlaBsmbM8&list=PL4EZNmAM1Cml71BZ-nMB9rxJLitufOw-9

    Pubblichiamo inoltre l'intervento conclusivo del Segretario Provinciale PCI di Brescia, Lamberto Lombardi, che per questioni tecniche non è stato ripreso.

  • La questura di Milano annulla il permesso alla manifestazione contro il neo-colonialismo monetario in Africa prevista per Sabato 25 Maggio a Milano, adducendo come scusa il "silenzio elettorale" per le elezioni europee di Domenica.
    Ci chiediamo come sia possibile che ci si accorga di questa sovrapposizione solo due giorni prima (la manifestazione è programmata da circa due mesi) e come il tema della mobilitazione (la lotta contro il Franco CFA), tra l'altro organizzata autonomamente da organizzazioni panafricaniste, possa interferire nello svolgimento delle elezioni europee.

    Esprimiamo come federazione PCI di Brescia la massima solidarietà ai compagni e alle compagne di Urgences Panafricanistes e delle altre organizzazioni africane colpite da questo arbitrario atto di censura. I compagni da noi contattati, al momento, sono molto sorpresi e scossi dalla notizia, appena possibile ci rilasceranno una dichiarazione ufficiale.

  • Da contropiano.org pubblichiano una riflessione di Fred Kuwornu,regista italiano di origini ghanesi, in risposta ad uno dei tanti articoli sull’immigrazione.

    Il traffico di esseri umani nel mondo frutta 150 miliardi di dollari alle mafie, di cui 100 miliardi vengono dalla tratta degli africani. Ogni donna trafficata frutta alla mafia nigeriana 60 mila euro. Trafficandone 100mila in Italia, la mafia nuove un giro di 600 milioni di euro all’anno. Nessun africano verrebbe di sua volontà, se sapesse la verità su cosa lo attende in Europa.

    Non mi infilo nell’eterna guerra civile italiana basata su fazioni e non contenuti, ma da afrodiscendente italiano e immigrato ora negli Stati Uniti credo sia arrivato il momento di parlare e trattare l’immigrazione o meglio la mobilità come un problema e fenomeno strutturale che ha vari livelli e non come uno strumento per fare politica o da trascinarsi come i figli contesi di due genitori che li usano per il loro divorzio come arma di ricatto.

    Secondo stime dell’ONU, ogni anno sono trafficati milioni di esseri umani con una stima di guadagno delle mafie di 150 miliardi di dollari di fatturato ripeto 150 MILIARDI. (le allego la news di AlJaazeranon de Il Giornale o il Fatto Quotidiano). Io non so se lei ha mai vissuto o lavorato nell’Africa vera e che Africani conosce in Italia o se da giornalista si informa su testate anche non italiane, ma il traffico di esseri umani con annessi accessori vari ( bambini, organi, prostituzione ) non è un fenomeno che riguarda solo l’Italietta dei porti sì o porti no, ma è un fenomeno globale che fattura alle mafie africane, asiatiche, messicane, 100 – e ripeto 100 – Miliardi di dollari alll’anno.

  • Postato da Internationalist 360 ° il 3 ottobre 2018

    di Netfa Freeman* traduzione a cura di comunistibrescia.org

    La Campagna Black Alliance for Peace (BAP) ha lanciato “Stati Uniti fuori dall'Africa !: Chiudere AFRICOM”, una campagna progettata per porre fine all'invasione e all'occupazione dell'Africa negli Stati Uniti.

    Gli Stati Uniti devono cessare la loro occupazione militare degli africani in patria e all'estero, e abbandonare il loro tentativo di governare il mondo con la forza.

    "USA. Le truppe delle forze speciali ora operano in più di una dozzina di nazioni africane. "

    Esattamente 10 anni dopo l'istituzione di AFRICOM, abbreviazione di US Africa Command, la Black Alliance for Peace (BAP) ha lanciato "U.S. Out of Africa !: Shut Down AFRICOM, "una campagna progettata per porre fine all'invasione e all'occupazione dell'Africa negli Stati Uniti.

    Sebbene i leader statunitensi affermino che AFRICOM è nata per "combattere il terrorismo" sul continente, in realtà l'AFRICOM è una struttura pericolosa che ha solo aumentato il militarismo. La vera ragione della sua esistenza è la competizione geopolitica con la Cina.

    Quando l'AFRICOM fu fondato nei mesi che precedettero l'incarico di Barack Obama come primo presidente nero degli Stati Uniti, la maggioranza delle nazioni africane, guidate dal governo panafricano della Libia, rifiutò l'AFRICOM, costringendo il nuovo comando a lavorare fuori dall’Europa. Ma con l'attacco USA e NATO alla Libia che ha portato alla distruzione di quel paese e l'omicidio del suo leader, Muammar Gheddafi, nel 2011, i leader africani corrotti hanno iniziato a permettere alle forze AFRICOM di operare nei loro paesi e istituire un servizio militare di relazioni con gli Stati Uniti. Oggi, questi sforzi hanno portato a 46 diverse forme di basi statunitensi e rapporti militari tra 53 dei 54 paesi africani e gli Stati Uniti. Le truppe delle forze speciali degli Stati Uniti ora operano in più di una dozzina di nazioni africane.

  • Le sezioni italiane del Fronte Popolare Ivoriano (FPI - Costa D'Avorio) organizzano la Festa della Libertà 2018 a Olmi Quarrato (Pistoia) Sabato 5 Maggio dalle ore 14 all'alba.
    Si terrà una conferenza sul tema: "Il Fronte Popolare Ivoriano è mobilitato per la conquista del potere" con Odette Sauyet della dirigenza nazionale FPI.
    Tra gli ospiti sarà presente il compagno Sandro Scardigli in rappresentanza del Partito Comunista Italiano.