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  • E’ di pochi giorni fa la notizia dell’acquisto da parte del Fondo di Investimento ELLIOT di una quota del 3% delle azioni di EXOR, la holding Agnelli-Elkann che controlla FCA e CNHI, la multinazionale di qui fa parte IVECO.

    La notizia di per se’ potrebbe passare inosservata, operazioni come quella sono al’ordine del giorno nell’alta finanza, se non fosse per due motivi:

    - L’operazione coincide con l’annuncio di un probabile spin-off di IVECO, il famigerato piano Transform 2 Win”annunciato da Hubertus Mühlhäuseril 3 Settembre che separerà la produzione di mezzi “su strada” da quelli “Off Highway” (attività non stradali) che comprende mezzi agricoli, mezzi per movimento terra e veicoli speciali.

    - Il Fondo Elliot (già presente in Italia in LUXOTTICA,TIM e MILAN) ènoto per essere unactivist investors”,fondipoco interessati ai progetti e alle prospettive delle aziende in cui impiegano il proprio denaro. Per loro queste aziende sono un contenitore di ricchezza da aggredire per distribuirla agli azionisti. Come essi stessi affermano canditamente, la loro missione è quella di “estrarre valore” dalle imprese allo scopo di “premiare” gli shareholders.In pratica, una voltra entrati con quote di minoranza,La stategia adottata è quella di, avvalendosi delle normative a tutela degli azionisti di minoranza, ostacolare in ogni modo le iniziative degli amministratori incalzandoli affinché si adoperino per creare liquidità da destinare agli azionisti mediante uncontenimento dei costi, tagli del personale, la cessione di

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  • Oggi in Iveco, a Brescia, per volantinare in sostegno allo sciopero dei Metalmeccanici del 14 Giugno.
    BASTA RASSEGNAZIONE, È L'ORA DELLA LOTTA!
    + LAVORO - PROFITTO
    + STATO - MERCATO

  • Il golpe bianco messo in atto da Mattarella dimostra che non sara` possibile fare un governo che mantenga le promesse in favore delle masse popolari senza rompere con i poteri forti del paese: la Confindustria, le multinazionali, il FMI e la BCE, la Mafia e le altre organizzazioni criminali, le massonerie varie.

    Dimostra che per farlo bisogna fare leva sull’organizzazione e sulla mobilitazione popolare, a livello nazionale quanto a livello locale.

     

    Gli operai e tutti i lavoratori dipendenti hanno in questo senso e in questa fase un ruolo decisivo, perché quando la classe operaia si mobilita prende facilmente la testa della mobilitazione di tutti i settori delle masse popolari, “detta la linea” e “traccia la strada”. Per questo motivo l’aspetto decisivo è far crescere e rafforzare l’organizzazione della classe operaia.

    Nella zona di Brescia un ruolo particolare ce l’hanno gli operai della IVECO: la loro organizzazione e la loro mobilitazione contro la “morte lenta dell’azienda”, contro il Jobs Act e la legge Fornero, contro il "piano Marchionne" è il punto da cui partire per alimentare la spinta al cambiamento del governo del paese e della città.

     

    Sosteniamo la lotta dei lavoratori contro Marchionne!

     Il 1° Giugno in tutti gli stabilimenti del gruppo FCA/CNH è giornata di mobilitazione contro il Piano Marchionne. Va colta l’occasione per dare un seguito a questa mobilitazione: costruire organizzazioni operaie nelle fabbriche FCA/CNH, coordinarsi con chi lo fa anche negli altri stabilimenti è possibile ed è la via del cambiamento!

    Perché la lotta degli operai FCA/CNH è determinante per il futuro di tutto il paese!

    LUNEDI' 4 GIUGNO 0RE 20.00 PRESSO LA SALA CIVICA DI VIA VILLA GLORI 13

    INCONTRO PUBBLICO

    SONO INVITATI GLI OPERAI, I CITTADINI E I CANDIDATI DELLE LISTE CHE SI PRESENTANO ALLE ELEZIONI CITTADINE.

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  • La Federazione di Brescia del Pcdi esprime solidarietà al Segreterario Provinciale della FIOM di Brescia Francesco Bertoli e a Antonio Ghilardi della Segreteria FIOM aggrediti all'esterno dell'IVECO di via Fiume a Brescia da esponenti del sindacato UGL al grido di "Comunisti di merda!". Registriamo con preoccupazione il clima di crescente intolleranza e provocazione nei confronti di chi si batte per i diritti dei lavoratori e delle classi sociali più disagiate, questi fatti devono fare riflettere tutte le forze democratiche sulla necessità di un fronte comune per opporsi alla crescente "fascistizzazione" della società italiana.

    Di seguito il comunicato della FIOM di Brescia sui fatti accaduti nel pomeriggio del 15 Aprile.