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antifascismo

  • Il fascismo nacque storicamente per la volonta' degli industriali e dei proprietari agrari di contrastare quel grande movimento operaio e contadino sviluppatosi in Italia negli anni 1919-20, sull'onda della rivoluzione bolscevica in Russia, e che viene ricordato come “Biennio Rosso”.
    Non a caso i bersagli delle squadracce fasciste furono le Case del Popolo, le fabbriche occupate, le cooperative di lavoratori e tra i primi provvedimenti del governo fascista ci fu l'abolizione dei sindacati e poi la messa in clandestinita' del Partito comunista.
    I lavoratori dovevano piegare la testa davanti ai padroni e prepararsi a diventare carne da macello per l`imperialismo capitalista.

  • A margine dell'incontro di approfondimento sul Forum Economico di Yalta svoltosi a Brescia Sabato 24 Marzo il Segretario Provinciale del Partito Comunista Italiano ha consegnato, a nome di tutto il partito, una targa in memoria ed eterna gratitudine al popolo russo per il ruolo svolto e l'immane sacrificio subito nella lotta contro il Nazifascismo.

    Nell'immagine Lamberto Lombardi e Mario Pietri nel momento della consegna della targa nelle mani di Sergey Latzukin, director della Fondazione del Forum Economico di Yalta.

  • di Massimo Leoni, segreteria regionale PCI Lombardia

    Il PCI della Lombardia, assieme al Dipartimento Esteri PCI, ha organizzato a Milano, per il prossimo sabato 2 dicembre, un’importante Convegno pubblico sull’Ucraina, con la presenza prestigiosa del Segretario Generale del Partito Comunista dell’Ucraina, compagno Piotr Symonenko. Nell’articolo che segue i motivi per cui il PCI ha ritenuto di dover organizzare il Convegno
    Fin dal 1997 uno dei principali ideologi dell’imperialismo statunitense, Z. Brzezinski, nel suo celebre libro “La grande scacchiera”, aveva individuato chiaramente nella zona geopolitica ucraina uno dei più importanti spazi dello scacchiere euro asiatico: una tesi politica che venne ben compresa dalle successive amministrazioni di Washington.

  • La tentazione cui vogliamo resistere è quella di adattarci ad una lettura per così dire 'minimalista' della stagione delle stragi italiane. Secondo tale lettura, avanzata anche da seri storici, per intenderci, democratici, un fattore costante di quegli episodi sarebbe la casualità, tra bombe che scoppiano per errore ed altre che per malfunzionamenti diversi non scoppiano. Tutto ciò a disinnescare una serie di letture politiche e dietrologie che molti, e noi tra loro, vorrebbero produrre mentre cercano un senso compiuto, un disegno avanzato, in quegli atti che ci hanno segnato.

    E' una lettura, quella minimalista, certamente corredata da una attenta e a volte estenuata conoscenza dei fatti. Ma, conoscendo una a una tutte le formiche che operarono in quegli anni, si corre così un primo rischio, ovvero quello di perdere di vista il formicaio, cioè di essere indotti a rinunciare a quella visione d'insieme di cui mai uno storico dovrebbe fare a meno come obiettivo.

  • Il Partito Comunista d’Italia apprende con dolore del barbaro assassinio del comandante Aleksej Mozgovoj e dei suoi collaboratori, avvenuto ieri 23 maggio 2015.

    Il comandante della Brigata “Fantasma”, 4° Battaglione di Difesa Territoriale della Milizia Popolare della Repubblica di Lugansk, è stato una delle figure principali della resistenza del Donbass, rispettato dai suoi uomini, amato dal popolo e temuto dai nazionalfascisti, responsabili dei massacri di civili nelle regioni ucraine orientali e autori di feroci attentati terroristici per mano di gruppi di sabotaggio nei territori di Donetsk e Lugansk.

    Inviamo le nostro condoglianze ai familiari dei caduti, ai combattenti della Brigata “Fantasma”, ai compagni dell’organizzazione comunista di Lugansk.

    Inchiniamo le nostre bandiere. Onore ai combattenti dell'Ucraina anti-nazista.

    Partito Comunista d’Italia

  • **Dichiarazione sottoscritta da decine di Partiti Comunisti e Operai. Per l'Italia aderiscono PCdI e PRC.

    *La liberazione di Berlino da parte delle truppe sovietiche, nel maggio 1945, è il segnale della vittoria dei popoli nella Seconda Guerra Mondiale e della sconfitta del nazi-fascismo – la più violenta forma di dominio di classe generata dal capitalismo e causa diretta della guerra e della morte di decine di milioni di esseri umani.

    Il ruolo decisivo nella Vittoria del 9 maggio spettò all'Unione Sovietica, al suo popolo e all'Esercito Rosso, sotto la direzione del loro Partito Comunista. Fu sul Fronte Orientale che si svolsero le grandi battaglie che decisero l'esito della Seconda Guerra Mondiale.
    Celebrare il 70° anniversario della Vittoria è ricordare ed esaltare l'eroismo, il coraggio e la determinazione di milioni di uomini e donne sovietic che, a costo di enormi sacrifici e più di 27 milioni di morti, resistettero e lottarono, dando il contributo determinante alla sconfitta della barbarie nazi-fascista. Celebrare il 70° anniversario della Vittoria è ricordare ed esaltare l'eroismo, il coraggio e la determinazione di altri milioni di resistenti e combattenti antifascisti di tutto il mondo che hanno dedicato e offerto le proprie vite alla lotta per la Vittoria.

  • Un anno fa a Odessa una orda di nazisti (gli stessi che erano stati chiamati, poche settimane prima, gli “eroi di Majdan”) massacrò decine di persone inermi nel palazzo dei sindacati. Le immagini che si possono trovare ancora sono raccapriccianti e descrivono quanto è successo.A distanza di un anno vogliamo ricordare quello che i nostri principali mezzi di informazione italiani hanno dimenticato. Vogliamo ricordare che, un anno fa, hanno tentato di accreditare come un “incidente che non è chiaro come sia potuto accadere” quella strage.

  • Publichiamo due brevi critiche alla strategia di Syriza di Giulio Palermo, economista dell' Università di brescia, sperando che contribuiscano a sviluppare il dibattito a sinistra, prima che il governo greco e le forze anticapitaliste siano schiacciati dall'ascesa della destra.

    ANTICAPITALISMO E ANTIFASCISMO IN EUROPA:
    DUE CRITICHE ALLA STRATEGIA DI SYRIZA

    Syriza è in gravi difficoltà. Non per lo scontro con le istituzioni europee ma per le rivendicazioni del popolo greco. Ormai sono i fatti a dimostrarlo: il suo programma politico è internamente contraddittorio. Allentare la crisi sociale e umanitaria non è possibile all’interno delle regole dell’unione economica e monetaria. Questo è il dato. Le promesse di Syriza non possono essere mantenute.

  • La vicenda che da una settimana ha visto protagonista l'ex sindaco di Reggio Delrio, per quasi dieci anni sindaco della città decorata medaglia d'oro per la Resistenza e che ha concesso una medaglia ad un fascista (persino per ammissione del figlio), da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, evidenzia ancora una volta quella che è, prima di tutto, la conoscenza della storia da parte delle istituzioni della Repubblica e in secondo luogo, ma non per questo meno importante, il rispetto che queste istituzioni hanno per la storia del nostro Paese.

  • da Contropiano.org

    La notizia è di qualche giorno fa, ma vale la pensa di recuperarla, visto la gravità di quanto accaduto in Lettonia, e visto anche il fatto che la stampa mainstream ha fatto come sempre finta di niente.

    La notizia è che, come ogni anno da qualche anno a questa parte, nella capitale della Lettonia circa 1500 persone hanno sfilato in una parata militaresca che celebrava i veterani delle Waffen SS, le famigerate milizie d’assalto del Partito Nazionalsocialista Tedesco che sparsero morte e distruzione in tutta Europa prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Una celebrazione organizzata ogni anno - da quando cioè la Lettonia è diventata ‘indipendente’ dopo la fine dell’Urss - il 16 marzo per celebrare la battaglia tra la “Legione Lettone”, composta di volontari lettoni inquadrati nelle truppe di occupazione naziste durante il secondo conflitto mondiale, contro l’Armata Rossa che cercava di liberare il territorio della piccola repubblica baltica.

  • Non bastava la presenza di un drappello di nostalgici fascisti, con tanto di vessilli della repubblichetta di Salò, durante la commemorazione partigiana a Fabbrico ogni 27 febbraio. Ora, apprendiamo con preoccupazione che, sempre il comune di Fabbrico, il prossimo e imminente 30 gennaio, è stato scelto come sede di un presidio dei fascisti di Forza Nuova. Non fosse la cosa tanto seria, bisognerebbe capire che cosa hanno fatto i cittadini di Fabbrico per meritarsi la costante presenza nelle loro strade dei “fascisti del nuovo millennio”? E su questo qualche risposta, gli ultimi amministratori della città, compreso quello da poco eletto, potrebbero iniziare a darne, se sono in grado. Forza Nuova sarà a Fabbrico per presidiare l’hotel dove sono stati accolti poco più di una decina di profughi, in fuga dalla fame e dalla guerra.  E fino a prova contraria e fino a che il governo Renzi-Berlusconi non l’avrà smantellata col patto del Nazareno, è la Costituzione che garantisce il diritto dei profughi ad essere accolti e difesi.

  • Tre paesi hanno votato NO alla risoluzione contro la glorificazione del nazismo, adottata dalla III Commissione dell'Assemblea Generale dell'ONU: si tratta di USA, Canada e, ovviamente, Ucraina.
    115 paesi hanno votato a favore, 55 si sono astenuti tra cui i paesi UE.

  • @anpibrescia ‪#‎piazzarovetta‬ oggi la commemorazione ufficiale dei primi caduti della resistenza bresciana. Ora e sempre RESISTENZA!

    Brescia Antifascista