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No alla guerra in Ukraina, Fuori l'Italia dalla NATO!

Scritto da PCI Fed. Brescia.

La Federazione di Brescia del Partito Comunista Italiano aderisce e partecipa all'iniziativa di Sabato 12 Febbraio 'NATO per invadere - Fuori l' Italia dalla NATO' chiamata dalla sezione bresciana del P.C. dalle ore 15 in Largo Formentone (BS).  ( https://fb.me/e/28WqUpPxo )

I Popoli d'Europa non possono farsi trascinare nell'ennesimo conflitto, militare o economico, dalle ottuse e servili logiche filo atlantiche dei burocrati finanziari dell'Unione Europea. Tanto meno ai nostri confini e contro partner commerciali strategici. E' una follia.
L' assetto geopolitico mondiale sta profondamente cambiando. Sempre più nazioni aderiscono al blocco emergente formatosi tra la Repubblica Popolare Cinese, la Russia e altri paesi antimperialisti a cui si contrappone un blocco atlantico ex e neo-colonialista, in difficoltà e declino, disposto a tutto pur di non perdere il proprio ruolo di predone e padrone del mondo mascherato da buon custode dei diritti umani e della democrazia.

La maschera è caduta.

No alla guerra, per la pace, Fuori l'Italia dalla NATO

Scritto da Mauro Alboresi Segretario Nazionale PCI.

Di Mauro Alboresi – Segretario Nazionale PCI

Cresce la tensione tra Ucraina e Russia. Il rischio di una guerra nel cuore dell’Europa è sempre più reale. Per molti organi di stampa e di informazione del nostro Paese, che ancora una volta hanno fatto proprie le posizioni del governo degli Stati Uniti, è assai probabile l’invasione della prima da parte della seconda attorno alla metà del prossimo mese di Febbraio. Ovviamente per gli USA ed i loro alleati la responsabilità di quanto sta accadendo è da addebitarsi alla Russia, rea di opporsi ad un ulteriore allargamento ad est della NATO, attraverso la cooptazione in essa dell’Ucraina, e successivamente della Georgia e della Moldova.  

VERSO IL II CONGRESSO NAZIONALE

Scritto da PCI Fed. Brescia.

CONGRESSO PROVINCIALE PCI BRESCIA

DOMENICA 12 DICEMBRE DALLE ORE 9,30

CASA DELLE ASSOCIAZIONI

VIA CIMABUE 16 - BRESCIA (S. POLO)

PROGRAMMA DEI LAVORI
 
9,30 - Insediamento della Presidenza e inizio dei lavori
10.00 - Relazione del Segretario Provinciale uscente
10,30 - Interventi di saluto delle delegazioni ospiti
11,30 - Relazioni della Segreteria Provinciale
 
Ore 13 - Pausa Pranzo
 
Ore 14 - Proseguo dei lavori con gli interventi degli iscritti, discussione sulle tesi Congressuali.
A seguire - Elezione degli organismi provinciali e dei delegati al II Congresso
Nazionale.

CONTRO LA RIFORMA MORATTI - PER UNA SANITA' PUBBLICA UNIVERSALE, GRATUITA E DI QUALITA'

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Il PCI aderisce e promuove l'iniziativa della rete 'Non sta andando tutto bene' e invita i propri iscritti e sostenitori a partecipare al presidio di domani mattina (Sabato 20 Novembre ore 10.00) davanti all' Ospedale Civile di Brescia.
 
CONTRO LA "NON" RIFORMA MORATTI DELLA SANITA' LOMBARDA
La salute non si vende. La sanità dev'essere pubblica, universale, laica, gratuita
 
SABATO 20 NOVEMBRE 2021
ORE 10.30
PRESIDIO E ASSEMBLEA PUBBLICA NEL PIAZZALE DEGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA
 
Gli oltre 35.000 morti per COVID hanno smascherato l’eccellenza Sanitaria della Lombardia.
Questi numeri, unici in Italia, derivano anche dalla progressiva distruzione dei principi che regolano il SSN, dai tagli alla sanità pubblica a favore di quella privata, dallo smantellamento della sanità territoriale, dalla assenza di politiche di prevenzione e di programmazione sanitaria che partissero dai bisogni di salute dei territori.

OLTRE SEICENTO!

Scritto da Dipartimento lavoro PCI.

Dopo le condoglianze di rito (quando ci sono), dopo i “mea culpa” (che, raramente, vengono recitati), dopo le promesse di fare qualcosa … quella che lorsignori definiscono “emergenza sicurezza sul lavoro” continua ad essere una questione irrisolta e, di fatto, non affrontata.

 

Nei luoghi di lavoro ci si infortuna, ci si ammala, si continua a morire in un crescendo che ha nulla di normale. Evidentemente, per lorsignori, ci sono cose più importanti della salute e della vita di chi lavora. Forse ritengono che sia sufficiente qualche dichiarazione perché ritengono, ostentando una sostanziale indifferenza, di potersi lavare la coscienza con frasi convenzionali che non risolvono alcunché.

Intanto c’è chi, con sofferenza, continua a informare di quello che sta accadendo. Qualcuno che racconta la realtà di un sistema nel quale, in tutta evidenza, è diventato normale morire di e sul lavoro. Un sistema che dovrebbe essere considerato spaventoso se solo ci fosse una logica diversa da quella del profitto a ogni costo.

Il riferimento è all’ OSSERVATORIO NAZIONALE MORTI SUL LAVORO, curato con lavoro volontario da Carlo Soricelli e attivo dal 1° gennaio 2008 che ci informa quotidianamente della situazione: “Morti sul lavoro nel 2021 al 6 novembre. Ci sono stati 1222 morti complessivi per infortuni sul lavoro; 601 sono morti nei luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere, che sono considerati a tutti gli effetti morti sul lavoro dalle Istituzioni. Non ci sono in questi numeri i lavoratori morti per covid.”

Ognuno di noi può e deve essere quel “qualcuno” che non si lascia corrompere dall’indifferenza. Non è possibile fare finta di niente né far  prevalere la  rassegnazione.

Milleduecentoventidue vite spezzate … ogni altro commento risulta superfluo.

FESTA PROVINCIALE PCI BRESCIA 2021

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Festa Provinciale pci Brescia 2021

27/28/29 Agosto

3/4/5 Settembre

Presso il Centro Sociale 28 Maggio, Via Europa 54 - Rovato (BS)

Programma dei dibattiti:

Venerdì 27 Agosto

I comunisti e la pandemia. Dibattito aperto sulle misure di contrasto al Covid19 e le ricadute sulla classe lavoratrice. 

A seguire: GIPSY TRIO POLI-VIOLA-VIANI Jazz manouche

Il marxismo occidentale, il feticcio della sconfitta e l'influenza della religione cristiana.

Scritto da PCI Fed. Brescia.

Il marxismo occidentale, il feticcio della sconfitta e l'influenza della cultura cristiana

Di Jones Manoel*

Da https://redsails.org/western-marxism-and-christianity/

Traduzione a cura della redazione di comunistibrescia.org 

C'è una contraddizione fondamentale in molti degli studi marxisti che vengono prodotti in Occidente. Ogni volta che parlano di marxismo in Asia - in Cina, Corea o Vietnam - o quando parlano di movimenti popolari in Africa come in Egitto o in Libia, mettono in evidenza l'influenza della religione su questi movimenti politici e l'adattamento nazionale del marxismo. Quando un ricercatore marxista studia, per esempio, il marxismo cinese, è obbligato ad affrontare l'influenza della filosofia di Confucio sulla cultura cinese in generale e sul marxismo cinese in particolare. Allo stesso modo, l'influenza che l'Islam ha su molti paesi africani è sempre presa in considerazione nell'analisi di nazioni socialiste come l'Algeria. 

Quando arriva il momento di guardare al marxismo nella politica occidentale, però, raramente si tiene conto dell'influenza del cristianesimo nella costruzione dell'universo simbolico, soggettivo e teorico di questo marxismo. È come se in Asia il confucianesimo avesse un'influenza sulla politica, in Africa l'Islam avesse un'influenza sulla politica, ma in Brasile, negli Stati Uniti, in Francia, in Portogallo, il cristianesimo non svolga un ruolo simile nella formazione della soggettività storica. Si tratta di un errore per un motivo molto semplice e oggettivo, che Antonio Gramsci sottolinea in diversi passaggi dei Quaderni del carcere: la Chiesa cattolica è l'istituzione più longeva in Occidente. Nessun'altra istituzione è riuscita a rimanere in vita così a lungo con la capacità di diffondere e far circolare idee e concetti, attraverso un corpo di sacerdoti, vescovi e teologi intellettuali, organizzati all'interno di una burocrazia come quella della Chiesa cattolica. Quindi è impossibile parlare seriamente di marxismo, politica, soggettività, cultura e campo simbolico in Occidente senza incorporare il ruolo del cristianesimo in ogni formazione sociale, in ogni paese specifico come elementi di analisi.